Introduzione alla Psicopatologia e ai Disturbi di Personalità

La psicopatologia è una scienza che studia i processi patologici a carico della psiche (aspetti cognitivi, affettivi e volitivi), della relazione mente-corpo (psicosomatica) e del comportamento (individuale, sociale, relazionale).

L'infrequenza statistica, la violazione delle norme sociali, il disagio individuale, l'incapacità o disfunzione e l'imprevedibilità stabiliscono cosa sia patologico e cosa rientri nel termine “salute”.

Ma cosa s'intende per salute mentale?

La capacità dell'individuo di stabilire soddisfacenti relazioni con gli altri, di risolvere i propri conflitti in modo equilibrato, di adattarsi a situazioni esterne  in modo da saper affrontare le frustrazioni e il dolore, senza rinunciare ai bisogni istintivi fondamentali.

 

Per la Gestalt Psicosociale©, la psicopatologia è rappresentata, invece, dalle interruzioni o disfunzioni di contatto derivanti dall’incapacità del ad orientare l’intenzionalità verso una determinata destinazione.

L’io soffre quando perde la capacità di incontrare l’altro bloccando l’intenzionalità che continuamente tende verso il mondo.

La Gestalt Psicosociale© propone un modello complessificante (concetto che vedremo meglio più avanti) ed olistico per quello che riguarda la diagnosi e la terapia delle psicopatologie.

Curare esclusivamente un aspetto della persona o identificare una parte di essa come la causa del problema, il sintomo, significherebbe negare la persona stessa. La terapia della Gestalt Psicosociale© considera ogni sintomo parte di un tutto, includendo sia gli aspetti somatici che quelli psicologici. A questo riguardo, essa considera la salute e la malattia come parti interconnesse dell’esistenza umana, rappresentando per il terapeuta gestaltico, “due polarità che coesistono e si strutturano, in primo piano e nello sfondo, a seconda dell’identificazione del momento”.[1]

Ogni sintomo psicologico è parte, quindi, di un sistema più ampio (il criterio olistico della gestalt) includente l’espressione fisica di quel problema, come ad esempio una tensione muscolare, un certo modo di atteggiare il corpo o inibizioni della respirazione. Allo stesso modo, ogni sintomo somatico, quale una tensione cronica o una distorsione posturale, è un’espressione di una totalità più ampia che include un problema psicologico, ed è parte dell’espressione di quest’ultimo. Lo scopo della Gestalt è di far scoprire alla persona la sua propria “forma", il suo modello e la sua interezza, attraverso l’integrazione di tutte le parti con un’attenzione particolare agli aspetti corporei.

Etichettare il malato può avere la funzione di alienare aspetti spiacevoli o parti inaccettabili di noi stessi.

 

 

I Disturbi di personalità secondo il DSM-IV-TR[2]

Per quanto riguarda la descrizione fornita dal DSM-IV-TR circa i Disturbi di personalità si ha, invece, la seguente descrizione:

un modello abituale di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo. Questo modello si manifesta in due (o più) delle seguenti aree:

 

1) cognitività (cioè modi di percepire e interpretare se stessi, gli altri e gli avvenimenti);

2) affettività (cioè la varietà, intensità, labilità e adeguatezza della risposta emotiva);

3) funzionamento interpersonale;

4) controllo degli impulsi.

Il modello abituale risulta inflessibile e pervasivo in una varietà di situazioni personali e sociali; determina un disagio clinicamente significativo e compromissione del funzionamento sociale, lavorativo e di altre importanti aree;è stabile e di lunga durata e l’esordio può essere fatto risalire almeno all’adolescenza o alla prima età adulta.

Il modello abituale non risulta collegato agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es. una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale (per es. un trauma cranico).

 

I disturbi di personalità, quindi, riguardano gli individui i cui tratti di personalità sono DISADATTIVI in modo PERVASIVO, INFLESSIBILE e permanente, e causano una condizione di disagio clinicamente significativa. In genere i sintomi dei disturbi di personalità sono EGOSINTONICI (accettabili per la persona) e ALLOPLASTICI (la persona tende a cambiare l'ambiente, non sé stesso).

I Disturbi di Personalità DSM IV sono raggruppati in tre cluster:

Cluster A: Ritiro emozionale e stranezza comportamentale;

Cluster B: Instabilità, drammaticità, esagerata manifestazione  delle emozioni;

Cluster C: Ansia, sottomissione, evitamento.

 

Esiste inoltre un’ulteriore categoria di Disturbi non altrimenti specificati (NAS).

 

 

 

Bibliografia

 

 

MENDITTO M.: Comunicazione e relazione. Ed. Erickson, Trento 2008.

MENDITTO M. (a cura di): Psicoterapia della Gestalt Contemporanea. Ed. Franco Angeli, Milano 2010. 

MENDITTO M. introduzione alla psicoterapia della gestalt e alla psicoterapia della Gestalt psicosociale, in SIGnature, Roma 2010.

MENDITTO M. La diagnosi secondo la Gestalt Psicosociale, in SIGnature, Roma 2003.

comunità. Ed Erickson, Trento 2007.

DSM – IV-TR: Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Masson, Milano, 2001.

Polster E., Polster M.: Terapia della Gestalt integrata. Ed. Giuffrè, Milano 1986

Polster E., (1996), La trama: il Sé ricco do accadimenti, Rivista SIGnature, Ed. SIG.

Polster M., (1996), L’eroismo, Rivista SIGnature, Ed. SIG.

Polster E., Psicoterapia del quotidiano. Migliorare la vita della persona e della comunità. Ed Erickson, Trento 2007.


[1] Menditto M. La diagnosi secondo la Gestalt Psicosociale, in SIGnature, Roma 2003.

[2] DSM – IV-TR: Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Masson, Milano, 2001.

[3] Husserl H,(2002), Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica vol.1, Biblioteca Einaudi, Torino.

[4] Polster E., (1996), La trama: il Sé ricco do accadimenti, Rivista SIGnature, Ed. SIG.

Polster M., (1996), L’eroismo, Rivista SIGnature, Ed. SIG.

[5] Polster E., Psicoterapia del quotidiano. Migliorare la vita della persona e della comunità. Ed Erickson, Trento 2007.

[6] Menditto M.