Disturbo da sintomi somatici

Tipicamente gli individui con disturbo da sintomi somatici possono presentare contemporaneamente molteplici sintomi somatici, che procurano disagio o portano ad alterazioni significative della vita quotidiana (Criterio A) e ad avere livelli molto elevati di preoccupazione riguardo la malattia (Criterio B).

Criteri diagnostici:

§ Uno o più sintomi somatici che procurano disagio o portano ad alterazioni significative della vita quotidiana.

§ Pensieri, sentimenti o comportamenti eccessivi correlati a sintomi somatici o associati a preoccupazioni relative alla salute, come indicato da almeno uno dei seguenti criteri:

§ 1. Pensieri sproporzionati e persistenti circa la gravità dei propri sintomi

§ 2. Livello costantemente elevato di ansia per la salute o per i sintomi

§ 3. Tempo ed energie eccessivi dedicati a questi sintomi o a preoccupazioni riguardanti la salute

Sebbene possa non essere continuamente presente alcuno dei sintomi, la condizione di essere sintomatici è persistente (tipicamente da più di 6 mesi).

Specificare:

§ con dolore predominante (in precedenza disturbo algico)

§ persistente (un decorso caratterizzato da sintomi gravi, marcata compromissione e lunga durata, ovvero più di 6 mesi)

Caratteristiche cognitive del disturbo da sintomi somatici: attenzione focalizzata sui sintomi somatici; attribuzione di normali sensazioni fisiche a una malattia organica (con eventuali interpretazioni catastrofiche); paura di essere malati e che qualsiasi attività fisica possa essere nociva per il corpo.

Caratteristiche comportamentali del disturbo da sintomi somatici: ripetuto controllo del corpo alla ricerca di anomalie; reiterata richiesta di aiuto o rassicurazione da parte del medico; evitamento dell’attività fisica e frequenti richieste di auto medico riguardanti sintomi somatici differenti.

Disturbo da ansia di malattia

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Caratterizzato dalla preoccupazione di avere o contrarre una grave malattia non diagnosticata (criterio A); i sintomi somatici non sono presenti, o, se presenti, sono solo di lieve entità (criterio B); la preoccupazione riguardante l’idea di essere malati è accompagnata da una sostanziale ansia per la salute e per la malattia (criterio C). La malattia diventa un elemento centrale dell’identità. Gli individui con questo disturbo controllano ripetutamente se stessi (allo specchio) o fanno ricerche eccessive sulla malattia che pensano di avere (Criterio D). In alcuni casi l’ansia porta a un evitamento disadattivo di situazioni (es. visita a familiari malati, guardare tv per paura di sentire parlare di malattie e morti) o di attività (es. esercizio fisico) in quanto si pensa che possa mettere a repentaglio la propria salute. La durata è di almeno 6 mesi.

Disturbo di conversione

Nel disturbo di conversione possono essere presenti uno o più sintomi di vario tipo.

Possiamo riscontrare sintomi motori come debolezza o paralisi; movimenti anomali, come tremori o movimenti distonici; anomalie della deambulazione e postura anormale degli arti, sintomi sensoriali come sensibilità tattile, visiva o uditiva alterata, ridotta o assente, episodi di anormale e generalizzato tremore agli arti con apparente compromissione o perdita di coscienza che possono assomigliare a crisi epilettiche, oppure disfonia/afonia, disartria o una sensazione di nodo alla gola.

Fattori psicologici che influenzano altri condizioni mediche

In questo caso viene riconosciuta l’influenza della dimensione psichica anche in presenza di patologie organiche o di condizioni mediche, infatti è ampiamente dimostrato come anche in presenza di queste, l’aspetto psichico del paziente è in grado di peggiorare lo stato di salute generale dello stesso così come di interferire con gli effetti di eventuali terapie in corso, comprese anche quelle farmacologiche.

Disturbo fittizio

In questo caso ci troviamo di fronte ad una simulazione di eventuali sintomi da parte del soggetto, per vantaggi personali.